La costruzione dell'immenso colonnato di Piazza San Pietro si configura come un vero e proprio intervento urbanistico a scala cittadina (diversamente da Borromini, al quale vengono affidati soltanto singoli edifici).
L'organizzazione della spazio davanti alla Basilica di S. Pietro è un problema complesso, che negli anni ha affaticato moltissimi architetti.
Quando Alessandro VI affida questa commissione a Bernini (1656), l'artista è già un architetto di massima fama.
Problema = bisogna trovare delle soluzioni compatibili con la struttura della Chiesa.
APPROFONDIMENTO...
In origine, al posto dell'odierna costruzione, era presente una Basilica costantiniana (paleocristiana) a 5 navate, scandite da colonne. Vi si anteponeva un quadriportico (uno spazio che fungeva in qualche modo da "filtro" = era il primo luogo dove venivano accolti e ristorati i pellegrini).
Al centro della piazza è presente una fontana.
La chiesa era sollevata rispetto alla strada e vi si accedeva tramite una gradinata.
Con Papa Nicola V, nel '400, si comicia a parlare di un rinnovamento della Basilica e dello spazio antistante = seguendo le idee proposte da Leon Battista Alberti, si era pensato di far arrivare al quadriportico tre vie porticate che congiungessero la basilica a Castel Sant'Angelo, al fiume e alla città vecchia. Ciò avrebbe garantito non solo un abbellimento della città, ma anche una razionalizzazione efficace dello spazio.
Questo primo progetto è apprezzato, ma non viene portato a termine.
I lavori riprenderanno nel 1506, grazie all'iniziativa di Papa Giulio II della Rovere.
Giulio II chiede un progetto a Bramante; nel 1514 Bramante muore e viene sostituito da Michelangelo.
Nel 1527, con il catastrofico sacco di Roma che devasta la città, il cantiere viene nuovamente chiuso. I lavori riprenderanno attorno al 1550.
Michelangelo comincia a costruire la cupola, impostandone il tamburo.
Man mano che i lavori procedono, la Basilica nuova ingloba la Basilica paleo-cristiana con il suo quadriportico.
Nello spazio antistante alla Basilica, una parte di selciato stradale presenta una pavimentazione diversa in corrispondenza del portone che consente l'accesso alla Chiesa.
Alla fine del '500 si decide di bloccare la crescita del complesso e di realizzare la facciata = affidata a Carlo Maderno e completata nel 1612.
E' criticata la sua ampiezza, che sembra sproporzionatamente lunga; in realtà le due fasce laterali della facciata erano lunghe perchè, nel progetto originario, dovevano sorreggere due campanili (che non verranno mai realizzati).
Maderno imposta sulla facciata un ordine gigante di colonne, concluso da una trabeazione. Al centro possiamo osservare la presenza di un timpano triangolare, sovrastato da un ampio attico.
A Carlo Maderno si rimprovera il fatto che la facciata nasconda la cupola a chi giunge nella piazza.
1612 = la fabbrica chiude e si pone il problema dello spazio esterno.
Bernini progetta un enorme spazio ellittico.
Sull'asse maggiore dell'ellissi erano preesistenti un obelisco (al centro) e una fontana (a sinistra).
Mentre la fontana avrebbe potuto essere spostata, lo spostamento dell'obelisco sarebbe risultato troppo difficoltoso = Bernini garantisce la simmetria di questo spazio ponendo una fontana sulla destra.
In un primo momento Bernini aveva elaborato un progetto a pianta trapezioidale. Perchè sceglie, invece l'ellisse?
Perchè vuole suggerire, attraverso la sua opera, l'idea di una Chiesa accogliente nei confronti di ogni singolo uomo (l'ellissi diventa quindi una sorta di "abbraccio").
In un primo momento, Bernini aveva pensato di chiudere l'ellissi con edifici a più piani.
Perchè Bernini sceglie, infine, il colonnato?
Per consentire ai pellegrini di vedere sempre la Chiesa, vero centro della Cristianità (che gli edifici avrebbero in qualche modo oscurato).
Lo spazio aperto del colonnato, invece, consente di accedere allo spazio antistante alla Basilica da più punti.
In un primo momento Bernini pensa a colonne unite da archi: perchè scegli, invece, di creare un porticato architravato?
Il sistema trilitico (2 piedritti + architrave) appare la soluzione più sintetica, semplice ed essenziale.
L'enorme ellissi si congiunge alla facciata della Basilica grazie a due ali laterali vistosamente divergenti. Perchè divergenti? Se le due ali fossero state parallele, la facciata di S. Pietro sarebbe apparsa prospetticamente più distante; con questo arteficio, invece, la percezione delle distanze si attenua e la facciata sembra più vicina.
Analisi del porticato:
Il colonnato di S. Pietro è costituito da 284 colonne, disposte su 4 file; il capitello delle colonne, di ordine tuscalico, sorregge un robusto architrave.
La copertura del porticato è "a capanna", come nei templi classici. In prossimità dei bordi laterali si erge una massiccia balaustra sulla quale sono collocate 162 gigantesche statue di santi.
Il baldacchino di S. Pietro
L'altare maggiore sta su un cripta, che a sua volta poggia su una sezione catacombale. Secondo gli studi, lungo quest'asse ci sarebbe la tomba di S. Pietro.
L'altare è quasi sempre protetto e velato da una compertura = questa funzione è assolta dal baldacchino.
Problemi che deve risolvere Bernini:
- scala dimensionale (il baldacchino non deve essere nè troppo grande nè troppo piccolo)
- rapporto con l'architettura circostante
- forma
Il baldacchino progettato da Bernini è articolato su 4 colonne tortili spiraliformi (poggiate su quattro giganteschi basamenti in marmo colorato), che sorreggono il piano che protegge l'altare.
La struttura è rifinita e viene conclusa da figure angeliche poste in linea con le colonne.
Le colonne sono decorate con viticci, api (simbolo dei papi Barberini) e putti e sono coronate da imponenti capitelli compositi.
Sui capitelli si impostano, a loro volta, quattro dadi = distanziano il capitello stesso dalla sovrastante trabeazione.
Questa trabeazione, concava verso l'interno, appare leggera e preziosa e, pur essendo anch'essa in bronzo dorato, imita i pendoni di un baldacchino in tessuto.
La copertura è frutto della felice collaborazione con Francesco Borromini (purtroppo mai più ripetutasi) = al posto si un tetto a quattro falde o di una cupola (che avrebbero appesantito la struttura), vergono impiegate 4 enormi volute "a dorso di delfino"; queste si elevano dai quattro angoli della struttura e convergono diagonalmente verso il centro.
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