giovedì 29 novembre 2007

- Annibale Carracci

Il più importante e famoso dei Carracci è Annibale.
La sua forte personalità e le sue grandi capacità pittoriche lo collocano subito ai vertici dell'Accademia.
Punti di riferimento per la sua produzione artistica sono:
- grandi modelli del Rinascimento fiorentino-romano
- colore veneto
- Correggio


Si parla spesso di "classicismo carraccesco". Con tale espressione si allude alla volontà di superare certe estremizzazioni del Manierismo tardo-cinquecentesco per ricollegarsi direttamente al gusto classicheggiante dei grandi maestri del Rinascimento e al naturalismo coloristico dei veneti.
Il mangiafagioli

(1583-1584 =produzione giovanile)




Luogo di conservazione: Galleria Colonna, a Roma.

E' una delle prime scene di genere dell'arte italiana = con questa definizione ci si riferisce a un tipo di pittura i cui soggetti, attinti dalle piccole cose della vita quotidiana, appartengono a un "genere" ritenuto minore rispetto a quello, più elevato, delle rappresentazioni sacre, storiche o mitologiche.
In questo dipinto di piccole dimensioni, l'artista raffigura un popolano nell'atto di divorare con avidità una scodella di fagioli. Sul tavolo sono disposti i poveri oggetti della mensa contadina: una brocca, un bicchiere, un coltello, un piatto, dei porri.
Fulcro dell'intera rappresentazione è la scodella di fagioli, posta al centro del dipinto.
Se ripensiamo alle sfarzose cene rappresentate da Veronese, si coglie immediatamente l'originalità di questo dipinto. La scena è spoglia, lo sfondo cupo e piatto = in questo modo l'attenzione dello spettatore si concentra immediatamente sul personaggio. L'uomo è colto nell'attimo in cui porta alla bocca una cucchiaiata di fagioli (la voracità è resa dallo sgocciolamento del brodo nella scodella). Gli occhi del contadino sono fissi e la bocca ingordamente spalancata. Il realismo crudo della rappresentazione è reso grazie ad alcuni particolari, primo fra tutti la pagnotta sbocconcellata che il contadino tiene nella mano sinistra.
I colori appaiono spenti e terrosi = contribuiscono a creare un senso di dimessa e spoglia quotidianità.

Ciclo di affreschi di Palazzo Farnese a Roma (1598-1600)



E' il ciclo pittorico senza dubbio più impegnativo a cui si dedica Annibale Carracci.

Complessa raffigurazione mitologica, probabilmente ispirata dallo stesso committente = il cardinale Odoardo Farnese.
Soggetto principale = Amori degli dei (tema caro alla cultura rinascimentale, in quanto consentiva agli artisti di esprimere con libertà tutto il proprio estro creativo).
Sulla volta a botte della Galleria, Annibale crea l'illusione di 9 dipinti appesi, con le loro cornici, come a raffigurare una sorta di sfarzosa pinacoteca.
Dietro di essi Annibale rappresenta una finta struttura architettonica prospetticamente aperta sul cielo. Questa struttura architettonica appare sorretta da statue e medaglioni che, pur essendo solamente dipinti, assumono un rilievo spettacolare (cfr. cupole di Correggio a Parma).
Al centro della volta spicca il grande affresco del Trionfo di Bacco e Arianna.
E' raffigurato il fastoso corteo nunziale di Bacco e Arianna = i due personaggi principali sono contornati da una moltitudine danzante di satiri e menadi, che avanzano ballando al ritmo di tamburelli e corni.
Su un asino in testa alla carovana possiamo notare il vecchio Sileno, un satiro particolarmente devono a Bacco. Tutt'attorno è un festoso svolazzo di putti e amorini, simbolo di grazia e spensieratezza.
Negli affreschi Annibale Carracci riesce a conciliare:
- l'equilibrio e la compostezza della rappresentazione classica (i gruppi dei personaggi sono distribuiri in modo simmetrico) con gusto barocco per le prospettive fantastiche e suggestive (finti quadri appesi) e gli spazi illusori (il soffitto aperto sul cielo);
- il rigido classicismo compositivo con il realismo legato allo studio del "naturale" (si tratta comunque di un realismo ben deverso da quello che vedremo, per esempio, in Caravaggio = lo studio preliminare è comunque così severo da togliere ogni spontaneità all'opera).

Nessun commento: